Marzo 2021
Forcella, migliaia di libri per i ragazzi nel nome di Annalisa Durante
Il padre della ragazza vittima innocente di camorra ha lottato con tutto se stesso per costruire un luogo che tenesse lontano dalla strada i tanti giovani sbandati che vagavano nel rione, spesso prede della criminalità.
L'associazione che ha cambiato il volto a Forcella porta il nome di Annalisa Durante, vittima innocente della camorra uccisa per errore a soli 14 anni, nel lontano 2004. Proprio dal padre di Annalisa, Giovanni Durante, l'associazione è stata voluta fortemente, soltanto un anno dopo la morte della ragazza dal sorriso indimenticato, diventata un simbolo. Quartiere Forcella, cuore della città antica, nucleo di disagio. Durante ha lottato con tutto se stesso per costruire un luogo che tenesse lontano dalla strada i tanti giovani sbandati che vagavano, spesso prede della criminalità.
"Dopo la morte di Annalisa è cominciato un percorso importante - racconta Pino Perna, attuale presidente dell'associazione - è nato un movimento popolare assieme a don Luigi Merola e alla preside Tuccillo della scuola Ristori. Il papà di Annalisa ha avuto l'intuizione di una biblioteca che potesse accogliere i ragazzi e iniziarli alla cultura, per offrire strumenti ai ragazzi del quartiere".
Nasce un sogno che diventa realtà: una biblioteca in un cinema abbandonato che riapre dopo 28 anni di chiusura. La Regione rileva l'immobile ristrutturato e lo affida al Comune che lo assegna a Giovanni. Cominciano gli appelli per ricevere i libri in dono ed è un plebiscito. Arrivano 100mila volumi da tutto il mondo. Lo spazio per conservarli non c'è ma la biblioteca ne raccoglie e cataloga 6mila e con questi volumi cambia il volto al quartiere.
I 100 mila raccolti vengono distribuiti in tutta Italia ma a Forcella la biblioteca funziona con il passaparola. Sono sempre di più i giovani che ogni giorno prelevano dalla cassetta montata all'esterno i volumi, senza nemmeno entrare in biblioteca. Poi arrivano i laboratori, le letture per i bambini, il teatro. Ogni giorno di più la biblioteca Annalisa Durante è un presidio di legalità quotidiano. "Non pretendiamo nè ci illudiamo di cambiare un quartiere difficile - spiega Perna - ma volerli recuperare e poi contare i giovani con cui ci riusciamo, fosse anche sul palmo della mano è un successo. Il cambiamento a cui puntiamo è con i bimbi fin dalla nascita. Siamo una biblioteca riconosciuta come casa di quartiere, un luogo dove prima del Covid la comunità si incontrava, con laboratori inclusione con famiglie, lavori di pittura con il centro di salute mentale della Asl Napoli 1, con pittori di fama prevenienti da tutta Italia come Giuseppe Menozzi". Poi, la battaglia per la differenziata, mai conquistata.
Con la pandemia, l'associazione ha dato aiuto laddove possibile. "Nei primi giorni di lockdown hanno divelto le caselle postali dei palazzi, hanno rubato le mascherine distribuite dalla Regione. Abbiamo aiutato i postini a distribuirle ma non bastavano. Ne abbiamo acquistate altre e le abbiamo donate al quartiere". Durante il lockdown, la missione lettura non è stata abbandonata. "Abbiamo continuato a fare letture a distanza attraverso Skype - conclude Pino - poi, con la Asl, in segno di solidarietà per chi non veniva più ai laboratori, abbiamo distribuito i viveri a casa".
Fonte la Repubblica
di Tiziana Cozzi